Il paese di Baucina è posto al 0° 10′ 35″ 1 di Longitudine Orientale e 37° 35′ 27″ 0 di Latitudine da Palermo e Longitudine Occidentale 0° 43′ 5″ 4 da Napoli. Il suo territorio offre al visitatore la gradevolezza di un suggestivo paesaggio collinare pre-montano, caratterizzato negli ampi panorami e nelle profonde vedute dallo svettante profilo del monte Cane e con i 1.256 metri s.l.m. di Pizzo Trigna è uno dei principali rilievi della zona.
Ricchissima la fauna e la flora; boschi naturali di querce e di castagne ricoprono alcune aree montane e di alta collina.
Il sottobosco è costituito da arbusti quale biancospino, pungitopo e ginestre. In primavera è possibile ammirare la splendida fioritura di alcune bulbose appartenenti alla specie di orchidee.
Gli uliveti è i vigneti insieme alla ricca vegetazione della macchia mediterranea caratterizzano il paesaggio collinare che in prossimità di case rurale e antiche casolari evoca atmosfere di altri tempi.
In questo habitat naturale vivono volpi, conigli, lepri e istrici.
Di particolare interesse è inoltre la presenza della “Formazione Baucina”, una formazione geologica del periodo Terziario (Messiniano), in cui i sedimenti ricchi di fossili di gasteropodi, coralli e alghe testimoniano qui, in epoca preistorica la presenza del mare e di una vasta scogliera corallina.
Per l’amenità dei luoghi il territorio di Baucina venne abitato fin dall’epoca preistorica nella zona di Montalbano.
Al IV secolo A.C. appartengono invece le tracce di quello che una volta doveva essere un centro indigeno ellenizzato a seguito della penetrazione delle colonie greche nell’entroterra.
Della fiorente cittadella fortificata che doveva essere posta lungo una delle vie che congiungevano le colonie costiere ad Akragas, rimangono tracce nella necropoli scoperta sul versante sud orientale del monte Falcone.
In epoca medievale il feudo di Baucina appartenne prima all’abbazia di Santo Spirito e successivamente al Grande Ospedale di Palermo.
Nel cinquecento un primo insediamento rurale si costituì sul feudo di San Marco appartenente allo Stato di Ciminna.
Le prime abitazioni sorsero intorno alla chiesa di San Marco. Le origini dell’attuale centro abitato risalgono invece al 1642. Don Mariano MIGLIACCIO Conti Marchese di Montemaggiore, (i Conti avevano acquistato il feudo del Grande Ospedale), ottenne l’8 luglio 1624 la “Licentia Populandi”, ossia il permesso di fabbricazione sul territorio di Baucina che in seguito, nel 1626 venne eretto Principato da Re Filippo IV di Spagna che concesse ai MIGLIACCIO il titolo di Principe di Baucina. Ma fu soprattutto nel ‘700 che ebbero inizio le grandi opere di edilizia religiosa: la costruzione della chiesa di Maria SS. Del Lume e dell’annesso Istituto, voluto dal Vicario Foraneo Don Francesco CAMERATA nel periodo1728 – 1737; la chiesa Madre completata nel 1764 e fondata dal Barone Francesco CALDERONE, che nel 1759 aveva acquistato il feudo e il titolo di Barone di Baucina, dai Principi Licata di Baucina; sempre nel ‘700 furono edificati San Gregorio Magno (oggi ricostruita, dedicata all’Amore Misericordioso e riaperta al culto) e l’Immacolata.
Un importante capitolo nella storia di Baucina è segnato dall’arrivo delle spoglie di Santa Fortunata il 14 febbraio 1790.
La visita alle opere d’arte di Baucina ha inizio da Piazza Garibaldi, ai piedi dell’abitato, nel popolare quartiere del “Fondaco”.
Qui intorno al “Calvario” in un intrico di strette viuzze si può ancora cogliere l’anima più autentica della sua gente tra i panni stesi e ad asciugare e il permanere delle semplici architetture spontanee delle pagliere e di alcune abitazioni che hanno mantenuto intatto il fascino della Baucina di un tempo, con le loro tegole in cotto e le mura in pietra locale.
Tutto il quartiere si sviluppa intorno a una collinetta sulla cui sommità si trova la chiesa del Monte Calvario, da un viale ciottolato ed alberato da cipressi costeggiato dalle dodici Edicole Votive della “Via Crucis” ne consente l’accesso.
Da notare sul cancello d’ingresso alcune formelle bronzee a basso rilievo dello scultore baucinese Filippo SCIMECA, raffiguranti scene della passione.
Dalla via Galilei ci si mette direttamente in via Roma per raggiungere, svoltando a sinistra e percorrendone un breve tratto alla villa “G. MAZZINI”.
Al suo interno si trova il “Parco delle Rimembranze”, esso fu realizzato agli inizi degli anni ’20 su iniziativa di due sacerdoti: l’Arciprete Gaspare CERNIGLIARO e il Sacerdote Francesco GRANATO che al fine di ricordare i caduti della 1^ guerra mondiale piantarono, con i bambini dell’epoca, degli alberi di cipressi, ogni albero ricorda un soldato baucinese morto in guerra, questo luogo accomuna i ricordi dei baucinesi, in esso, inoltre, si conservano alcuni cimeli della seconda guerra Mondiale.
In questa suggestiva cornice è collocato il gruppo bronzeo dei, “Caduti in Guerra”. Realizzato nel 1925 dallo scultore Pietro PIRANIO. Sempre all’interno della villa comunale si trova la Cappella dedicata a Santa Fortunata opera dello scalpellino baucinese Santo SORGI.
Risalendo lungo la via Roma, all’altezza di Generale Traina l’ampia mole e le piccole finestre ha grate contraddistinguono l’edificio del Collegio di Maria.
L’Istituto destinato fin dalla fondazione all’educazione delle fanciulle baucinesi ebbe come suo Padre fondatore Don Francesco CAMERATA da Ciminna che nel periodo 1728 – 1737 diede inizio ai lavori di costruzione dell’edificio.
Nel intercolunnio della parte centrale del basamento intagliate nell’acero bianco sono scene della vita e del Martirio di Santa Fortunata.
Annessa ai locali del collegio di Maria e la chiesa di Maria SS. del Lume fondata nel periodo 1728 – 1737 dal Vicario Foraneo Don Francesco CAMERATA.
L’affacciata si caratterizza per l’eleganza classica delle forme e per il bel portale in pietra arenaria.
L’interno ad unica navata con volta a botte e abside poligonale e illuminato dallo splendore degli altari; il più antico in stucco e marmi mischi di stile barocco, datato alla base ” 24 Aprile 1771″ e posto alla sinistra della navata, lo sormonta una nicchia con una bella scultura lignea del settecento: l’Addolorata, d’ autore ignoto.
Di fronte a questo sull’altra parete si trova l’altare con l’urna contenente le sacre spoglie di Santa Fortunata.
Nel presbitero campeggia una splendida pala d’altare raffigurante Maria SS. Del Lume, d’autore ignoto e databile intorno alla prima metà del ‘700.
Ritornando all’esterno la Salita del Collegio immette su corso Umberto I, sede del Palazzo Comunale (al cui interno è posto un mezzo busto del sindacalista baucinese ucciso dalla mafia negli anni ’40 Nicolò AZOTI, realizzato dallo scultore Enzo PULEO) e luogo deputato alle passeggiate domenicali.
Percorrendone un tratto si possono cogliere degli angoli molto pittoreschi disegnati dalle caratteristiche salite a gradoni e dalle abitazioni che si affacciano su di esse, un tipico esempio è la via Kennedy.
Proseguendo lungo Corso Umberto I troviamo la maestosa facciata della Chiesa Madre dedicata a Santa Rosalia (seconda metà del ‘700).Otto lesene, quattro per parte, terminanti con capitelli in stile ionico, ne incorniciano l’ampio portale.
All’interno un altorilievo in stucco con le insegne araldiche del Barone CALDERONE, fondatore della chiesa ricorda la data di ultimazione dei lavori di costruzione (1764).
L’ampio vano interno, ad un’unica navata è arricchito dalle decorazioni barocche in stucchi e marmi policromi degli altari e delle cantorie.
In fondo al presbitero troneggia il maestoso Crocifisso ligneo del Quattrocchi da Gangi, della seconda metà del ‘700.
Tra le opere conservate nella chiesa, di rilievo sono: “Santa Lucia”.
San Francesco d’Assisi e l’Immacolata Concezione, sculture lignee del Bagnasco, inoltre nei quattro matronei recentemente sono stati collocati quattro gruppi scultorei in gesso raffiguranti I Quattro Evangelisti, opere dell’artista baucinese Enzo PULEO.
Ritornando all’esterno, due alte torri campanarie dominano Piazza Santa Fortunata; splendida la vista che si gode dal campanile di sinistra dove ad est è possibile scorgere l’improvviso svettare di Rocca Busambra, il bosco di Ficuzza e il sottile profilo del castello di Cefalà Diana; mentre ad ovest percorrendo la possente mole del Monte Cane, lo sguardo scorre lungo la vallata giù fino alla distesa azzurra del mar Tirreno.
Dalla Piazza si può godere inoltre la vista di uno scorcio particolarmente suggestivo che si apre sulla profonda prospettiva di Largo Giovanni XXIII, qui al centro è posto il bassorilievo bronzeo dello scultore baucinese Filippo SCIMECA, raffigurante Santa Fortunata che aleggia su Baucina e lo splendido murales dipinto dall’artista Enzo PULEO, che rappresenta il martirio di Santa Fortunata.
Sempre da largo Giovanni XXIII si accede alla piccola chiesa della Concezione, meglio conosciuta come “Immacolata”; nei suoi locali ormai sconsacrati è possibile visitare un presepe meccanico frutto di grande perizia tecnica e artigianale, che permette un originale excursus nei mestieri e nelle attività di una tipica comunità agricolo-pastorale, come è quella di Baucina.
Lontano dal centro abitato, alle falde del Monte Falcone si trova una piccola chiesetta di campagna:”Santa Croce”, ad essa si accede dal “Capo”, (la parte alta dell’abitato), attraverso via Santa Croce, percorrendo un tratto della campagna che circonda il paese, tra orti ben coltivati e vegetazione spontanea.
Nell’area adiacente al centro abitato, nella contrada “Fruscillo” alla fine della via Giacomo Matteotti, agli inizi degli anni ’90 venne eretto, all’interno di una villetta comunale, il monumento alla Vergine Immacolata Concezione, opera dell’architetto baucinese Giuseppe ORLANDO.
Ubicata nell’omonima contrada si trova la chiesa del patrono di Baucina San Marco, indubbiamente la più antica costruzione che si conservi, annessa ad una masseria fu infatti la prima chiesa parrocchiale di Baucina.
Al suo interno si conserva una statua lignea policroma settecentesca d’autore ignoto , raffigurante l’Evangelista Marco.
Da segnalare inoltre la presenza lungo gli assi viari di numerose edicole votive, in particolare all’interno del centro abitato. Da non trascurare sono: la Chiesetta del Redentore costruita nella seconda metà del XIX° secolo dall’eremita “Fra’ Sarvaturi” al secolo Salvatore FRANGIPANE oriundo di Termini Imerese morto in odore di Santità a Baucina tra la fine del secolo XIX° e gli inizi del XX° secolo, e la Chiesetta di Santa Rosalia ubicata all’ingresso del paese.
Baucina e il suo folklore
E’ giusto e doveroso, al termine di questa breve disamina sulle origini di Baucina, portare a conoscenza dei visitatori del nostro sito Web il calendario delle manifestazioni religiose, culturali e folkloristiche che in diversi periodi dell’anno si svolgono a Baucina:
- 14 Febbraio – Solenne festività della ricorrenza della Traslazione del corpo di Santa Fortunata da Roma a Baucina;
- Marzo – Festività di San Giuseppe con la tradizionale “Tavulata di San Giuseppe” e la degustazione delle tradizionali “Sfinci di San Giuseppe”, dolci realizzati con ricotta locale;
- Aprile – Sacre rappresentazioni della Settimana Santa con la realizzazione dei Sepolcri nella chiesa Madre, in particolare la processione del Venerdì Santo con il Cristo morto e l’Addolorata;
- 25 Aprile – Festa del patrono San Marco;
- 2° Domenica di Maggio – Festa del SS. Crocifisso con la tradizionale “Furriata di li Torci”, dove si può ammirare un corteo equestre bardato a festa e le bellissime torce floreali di carta colorata;
- Giugno – Solenne festività del SS. Sacramento, si svolge con un ottavario processionale del SS. SACRAMENTO, durante il quale gli abitanti di Baucina gareggiano nel realizzare solenni e sfarzosi “Altari” addobbati con fiori di ginestre;
- Agosto – Rassegna di poesia dialettale “Loredana Torretta Palminteri”;
- 2° Domenica di Settembre – Festa di Santa Fortunata;
- 8 Dicembre – Festa dell’Immacolata, da vedere e la suggestiva processione notturna “dell’Immacolatella” con le tradizionali “Vampe”;
- 25 Dicembre – 30 Gennaio – Si consiglia la visita al bellissimo “Presepe elettro – meccanico” realizzato nella sala Pappalardo, che mette in risalto la civiltà artigiana e contadina baucinese.